Le Funzioni Esecutive includono una varietà di processi cognitivi (inibizione, pianificazione, memoria di lavoro, flessibilità, ecc.) finalizzati all’applicazione di comportamenti complessi, che consentono agli individui il raggiungimento di obiettivi determinati. L’espressione Funzioni esecutive è comparsa nel 1983 con Lezak che affermò che esse potevano essere definite come quelle capacità cognitive che rendono un individuo in grado di eseguire un comportamento indipendente, finalizzato e adattivo.
Questa tipologia di processi cognitivi rappresenta la parte più evoluta dell’essere umano; il loro studio, per quanto concerne l’età evolutiva, è iniziato negli anni Novanta, ma già in un paio di decenni le conoscenze sono aumentate in modo esponenziale riuscendo a definire modelli capaci di descrivere il funzionamento della mente dei bambini quando sono impegnati nell’utilizzo delle Funzioni Esecutive.
Nelle azioni di tutti i giorni possiamo dividere quelle caratterizzate da:
- Schemi automatici che vengono attivati rapidamente in situazioni note per i quali esiste uno schema consolidato di risposta e quindi non richiedono un’attivazione massiva di risorse
- Schemi controllati, cioè pianificati e verificati passo dopo passo in situazioni nuove o per le quali non esiste uno schema consolidato e che ci portano ad un’attivazione massiva di risorse.
Quali sono le Funzioni Esecutive?
- Attenzione
- Memoria
- Inibizione
- Pianificazione
Queste ci permettono di:
- Formulare obiettivi e piani
- Ricordarli nel tempo
- Scegliere e iniziare azioni per raggiungerli
- Monitorare il comportamento e «adattarlo»
Inoltre le FE consentono al bambino di regolare se stesso in situazioni in cui è richiesto un controllo attivo del proprio comportamento.
Sono indispensabili per l’autoregolazione in tutti i contesti in cui non sia disponibile o sufficiente uno schema automatico.
Ricordiamo inoltre che trattamenti precoci delle FE sono efficaci, in associazione ad altri trattamenti, per il potenziamento delle abilità di autoregolazione.
Il “Disturbo alle Funzioni Esecutive”, riguarda una difficoltà di programmazione, organizzazione, controllo comportamentale o flessibilità nell’adattarsi a situazioni nuove. A ciò si aggiunge che la nostra organizzazione sociale impone, anche ai bambini, una sempre maggiore capacità di ottimizzare i tempi, per svolgere diverse attività in modo rapido ed efficiente; ma molti, anche in ambito scolastico, sono gli alunni che non hanno le risorse per adeguarsi a questi standard, manifestando la sintomatologia della Disfunzione Frontale, che ha notevoli sovrapposizione con quella del Disturbo di Attenzione / Iperattività, con forti compromissione della capacità attentiva e di concentrazione.
Grazie a una valutazione neuropsicologica è possibile individuare le difficoltà che il bambino attraversa, garantendo un percorso riabilitativo mirato e specifico.
dr.ssa Ancora, Psicologa e Neuropsicologa
dr.ssa Rita Dalila Greco, Psicologa e Neuropsicologa
Studio Sinapsy Firenze